Domenico Brignoni (Bigólla)
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Avocetta
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Festa del Patrono S. Stefano
Sabato 2 Agosto 2025 FESTA PATRONALE S. STEFANO PRIMO PAPA MARTIRE Parrocchia S. Stefano in collaborazione con Circolo Culturale Pieve di Gaifa Ore 17.30: Confessioni Ore 18.00: S. Rosario Ore 18.30: S. Messa Solenne PERDONO D'ASSISI Indulgenza plenaria dal mezzogiorno del 1 agosto alla mezzanotte del 2 agosto. Condizioni richieste: …

Nell’ambito della società contadina, l’infanzia era caratterizzata da una forte familiarità e da un precoce inserimento nel mondo del lavoro. I bambini, sin da piccoli, erano coinvolti nelle attività quotidiane, imparando per osmosi i mestieri e le tradizioni tramandate di generazione in generazione.

Il ruolo della nonna:

Come accennato, la figura della nonna era spesso centrale nell’accudimento dei bambini, soprattutto durante le lunghe giornate lavorative dei genitori. Le nonne trasmettevano ai nipoti non solo nozioni pratiche, ma anche valori, storie e leggende popolari, contribuendo in modo significativo alla loro educazione e formazione.

I giochi:

I giochi dei bambini contadini erano semplici e spesso inventati con materiali di recupero. Si divertivano a giocare all’aperto, approfittando degli spazi naturali offerti dalla campagna. Ecco alcuni esempi di giochi tipici:

  • Giochi con la corda: La corda era un elemento versatile con cui si potevano realizzare diversi giochi, come saltare, fare la gara o inventare giochi di fantasia.

  • Giochi con le pietre: Le pietre si trasformavano in trottole, birilli o venivano usate per costruire muri o percorsi immaginari.

  • Giochi con la terra: La terra diventava materiale per creare torte di fango, modellini di animali o per scavare buche e tunnel.

  • Giochi con i rami: I rami degli alberi diventavano spade, cavalli o strumenti per giochi di ruolo e di avventura.

  • Giochi con le stagioni: Ogni stagione offriva spunti per nuovi giochi: dalle battaglie di neve in inverno alle gare con le foglie autunnali, dai giochi con l’acqua in estate alle costruzioni con i frutti in raccolto.

Le filastrocche e le canzoncine:

Le filastrocche e le canzoncine, tramandate oralmente di generazione in generazione, erano un elemento importante della cultura contadina. Venivano cantate durante i giochi, i lavori o semplicemente per intrattenimento, trasmettendo valori, insegnamenti e divertendo i bambini.

L’immaginazione e la fantasia:

Nonostante la semplicità dei giochi e dei materiali a disposizione, i bambini contadini sviluppavano una grande immaginazione e fantasia. I loro giochi erano spesso di ruolo, imitando la vita degli adulti o inventando storie e avventure immaginarie.

L’importanza del gioco:

Nonostante il duro lavoro a cui erano spesso sottoposti, il gioco rappresentava per i bambini contadini un momento di svago, divertimento e apprendimento fondamentale per il loro sviluppo fisico, cognitivo e sociale. Attraverso il gioco, imparavano a relazionarsi con gli altri, a sviluppare la creatività, l’immaginazione e le capacità motorie.

In conclusione, l’infanzia nella società contadina, seppur caratterizzata da fatica e lavoro, era ricca di esperienze, valori e tradizioni che hanno contribuito a formare generazioni di persone resilienti, legate alla terra e con un forte senso di appartenenza alla comunità. I giochi, semplici ma pieni di fantasia, rappresentavano un momento fondamentale per il loro sviluppo e per la trasmissione della cultura contadina.

Paolo Sanchioni

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Paolo Sanchioni

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