Skip to content Skip to footer
  1. Home
  2. >>
  3. Territorio
  4. >>
  5. Furlo
  6. >>
  7. Aquila Reale

Aquila Reale

Foto Maurizio Saltarelli

Aquile nella storia

 Per parlare delle aquile del Furlo bisogna tornare con la memoria al 1564, leggendo una delle lettere di Costanzo Felici. Questo medico naturalista, cresciuto presso la nobile famiglia dei Brancaleoni di Piobbico, amava studiare erbe spontanee e officinali. Diventato amico di Ulisse Aldrovandi, naturalista ed entomologo, intrattenne con quest’ultimo uno scambio epistolare dal quale ricevette l’esplicita richiesta di interessarsi anche della fauna presente nei luoghi dove viveva.

Pur di fornire all’amico Aldrovandi osservazioni dettagliate, il Felici adottò una minuziosità certosina nel descrivere le specie osservate. Soprattutto per quanto riguarda l’Aquila reale, affermava che: «niente di meno qui in questi nostri monti nasce l’aquila regale e principale, di grandissimo corpo, e di piuma negra, di acutissimo vedere, che vive solo di rapina e di carne laudata e fresca, e d’una preda solamente una volta se ne ciba, lassando all’altri rapaci il resto, et è di si gran forza che piglia lepri, volpe, agnelli, porchette e simili animali; e se gli son retolti animali sina di quaranta libre di peso, presi da loro. 

Fan nidi in balze precipitose et alte, dentro nelle caverne di esse del mese d’aprile, maggio e giugno. Generano una o doi al più e con tutto che ogn’anno quivi le guastano con gl’archibusi, togliendogli le piccole et trasportandole altrove (e viste da loro son governate) dove vi é un capanno, dal quale tirandoli l’ammazzano, portando la preda a’ figlioli non ve ne stan mai più che un par solo, cacciando via la più potente l’altre che vengono a recognoscere il paese e men potente». Questa descrizione evidenzia le caratteristiche del territorio locale e della biologia della specie, oltre a rilevare quanto fosse mal vista dagli abitanti dell’epoca.

Ad ulteriore dimostrazione della presenza storica dell’Aquila reale in questi territori, colpisce nella Camera romana del castello Brancaleoni di Piobbico, un affresco del 1574 ad opera di Felice Damiani da Gubbio, dove è raffigurata una scena di caccia dei nobili Brancaleoni e sullo sfondo vi è raffigurato monte Montiego, con la sua balza della Penna e proprio davanti ad esso sui faraglioni delle Rocche la sagoma di un’aquila in volo. Su queste rocce ancora oggi, incredibilmente, si possono notare i resti di rami e sterpi che una volta formavano un vecchio nido, poi abbandonato.

Maurizio Saltarelli

© Foto credit:  Maurizio Saltarelli
Filmato girato nella Riserva Naturale Statale del Gola del Furlo nel Settembre 2023

L’autore

Maurizio Saltarelli nasce nel 1958 a Urbino (PU) ma la sua cittadina di appartenenza è Fermignano, dove vive da sempre. Grazie al nonno paterno, inizia a frequentare la gola del Furlo sin da bambino, rimanendo affascinato dalla maestosità e dalla natura del luogo. Conseguita la licenza media, si diploma all’Istituto alberghiero “Santa Marta” di Pesaro, iniziando subito a lavorare nel ristorante di famiglia, attività che lo impegna per quasi un trentennio. Nel 1988, una visita alle terre alte del Furlo gli rivela la presenza inaspettata di numerosi rapaci, dai quali resta profondamente affascinato. Inizia così ad appassionarsi a questi uccelli, compiendo i primi passi verso la loro conoscenza grazie agli agenti della Polizia Provinciale, in quel periodo agli albori dei monitoraggi faunistici nella zona. Maurizio prende molto seriamente la sua passione: la sua voglia di conoscenza e sapere lo porta subito ad acquistare e studiare numerosi testi di ornitologia, per avere le risposte a tutte le domande che si pone sui rapaci. Da vero precursore, capisce che una parte importante della ricerca scientifica è rappresentata dalla documentazione: per questo acquista una buona attrezzatura fotografica, seguita poi da una telecamera, con la quale documenta tutto ciò che osserva, collaborando in questo anche con la Polizia Provinciale. E’ uno dei primissimi ad interessarsi dei rapaci del Furlo, sino ad allora sempre trascurati, anche dal mondo accademico. Per un ventennio accresce le sue conoscenze, continuando a studiare da autodidatta e accumulando migliaia e migliaia di ore di osservazione di campo. In questo periodo inizia a fornire le prime informazioni a vari studiosi, che ormai conoscono la sua attendibilità e serietà. L’esperienza accumulata gli apre le porte del Cras di Urbino, nel quale viene assunto nel 2009 e dove rimane per oltre 12 anni, occupandosi sia del recupero della fauna selvatica sia della sua cura e allevamento. Sempre nel 2009 collabora in prima linea con Francesco Petretti, per la realizzazione del documentario “Fantastico Furlo”. Diventato un punto di riferimento in campo naturalistico, prima per le emittenti televisive e i quotidiani locali, poi per quelle nazionali, che trasmettono i suoi filmati in vari programmi, come “Geo” su Rai3. Nel 2012 viene pubblicata la prima ricerca scientifica alla quale partecipa (Red-backed Shrike larders in central Italy, pubblicato sulla rivista British Birds), seguita da altre pubblicazioni scientifiche su “Rivista Italiana di Ornitologia”, “Uccelli d’Italia” e “Avocetta”. Su quest’ultima, i suoi più recenti studi (M. Saltarelli & Marco Pantalone, 2023. Long-term monitoring of the Peregrine Falcon Falco peregrinus nesting in the Furlo Gorge State Nature Reserve (Marches, central Italy)/M. Saltarelli & M.Pantalone, 2024. The Golden Eagle Aquila chrysaetos in northern Marches Apennines(central Italy). Long term monitoring (1983-2023) in Pesaro-Urbino mountains).Nel 2021 fonda insieme ad un gruppo di amici “I Birders”, divulgatori ornitologici volontari sempre presenti alla Gola del Furlo e a disposizione, con le loro attrezzature ottiche, dei numerosi turisti e frequentatori della riserva. Negli ultimi anni è stato protagonista di numerosi convegni e conferenze in ambito provinciale, sempre riguardo ai rapaci e in particolare all’Aquila reale e al Falco Pellegrino. Nel novembre 2023 gli viene conferito a Firenze il premio internazionale “Leonardo. The immortal light”, nella sezione Ambiente (sottosezione Ricerca Faunistica). E’ sposato con Ligi Bernardetta, dalla quale ha avuto i due figli Ivan e Luca.

il libro

l'aquila del Furlo

Due aquile per amiche è un libro per tutti. È rivolto a chi vuole conoscere le aquile per comprenderne le caratteristiche, i comportamenti e le abitudini. Scritto in maniera semplice, scorrevole, coinvolgerà anche il lettore esperto, perché intriso di argomenti e spiegazioni scientifiche esaustive. Interessante il fatto che non è un excursus naturo- faunistico, ma la storia di un uomo straordinario che condivide la sua passione, il suo amore per queste creature con conoscenze incredibili, da vero esperto, riuscendo a rendere la lettura scorrevole e stimolante.

La Pieve di Gaifa

Via Pieve di Gaifa, 24
61029 Canavaccio di Urbino (PU)
Marche – Italy

Ciaffoncini adv © 2024. Tutti i diritti riservati