Bigolla era sempre elegantissimo: cappello bianco con falde larghe, panciotto con orologio nel taschino, scarpe all’inglese bianche e nere. Era il meccanico di Canavaccio e viveva da solo.
Aveva più di una mania: ad esempio, ogni volta che passava davanti alla pietra delle suore, la colpiva con una bottiglia di vino che portava sempre con sé. (La pietra era in cima allo stradone dove c’era l’asilo)
Un’altra fissazione era che dove passava, non voleva vedere i sassolini: quando camminava sulla strada maestra, con un calcio all’indietro non faceva altro che togliere tutte le brecce che incontrava.
Remo, che abitava da Maestrin, quando lo vedeva arrivare per andare a fare la spesa da Delfo, si metteva i sassi sopra il pollice e… ting… li faceva volare uno ad uno sulla strada e lui, il Bigolla, li toglieva mentre bestemmiava tra i denti.
Ritornando a casa, Remo continuva a tirare uno per volta i sassolini, e Bigolla molto arrabbiato: «Tanto li ho buttati via prima da sotto i piedi !!!» e via che li calciava e li buttava fuori dalla strada con i talloni. Successe che una volta, ripassando con una bottiglia piena di vino appena comprata da Delfo, Bigolla colpì la solita pietra: poveri noi che disastro… quella volta la bottiglia finì in mille pezzi!!!
Tratto dal libro “Per rida seriament”
Sulla destra si può notare l’officina di Bigólla
Sullo sfondo si vede il l’officina di Bigólla
l’officina di Bigólla su un dipinto di Otello Sanchioni
La figura di Bigólla incarna i tratti caratteristici della mentalità popolare e delle dinamiche sociali di una comunità rurale.
La figura di Bigolla ci invita a riflettere sul rapporto tra individuo e comunità, tra passato e presente.
Il suo comportamento eccentrico, pur suscitando curiosità e perplessità, rappresenta una preziosa testimonianza della complessità della natura umana e della ricchezza delle dinamiche sociali.
- Sanchioni Paolo: foto d’archivio
La trasformazione del capanno ha cancellato fisicamente un pezzo di storia del paese, ma la memoria di Bigólla e della sua officina è tramandata attraverso i ricordi, le fotografie e le testimonianze degli anziani.