L’edificio si trova alle coordinate 43,711894 latitudine nord e 12,691121 longitudine est, al civico 16 di via San Marino di Urbino. Insiste su un terreno in lieve pendenza verso sud, riparato a nord dai Monti della Cesana. È indicato come Casa Torre Cà Cuppini (identificatore 11 – 00223615) nel Catalogo dei beni culturali – beni architettonici della Regione Marche. Sulle carte topografiche è indicata come Ca’ Bastar, denominazione forse derivata da un’antica proprietà della famiglia Bastari.
Una torre militare
La costruzione dell’edificio è databile a un periodo compreso fra i secoli XIII e XV, quando il territorio sul versante nord della valle del Metauro è stato dotato di un sistema di torri di avvistamento che permettevano una chiara visione del fondo valle ed erano in vista l’una dell’altra, permettendo così una comunicazione visiva rapida fra le torri e fra queste e la città di Urbino. In particolare, dalla parte più alta dell’edificio si può vedere la torre della Brombolona a sud-est e la Chiesa di San Marino a nord-ovest, da cui si vede Urbino. Dalla parte alta della torre, inoltre, si vede chiaramente la valle del Metauro, cosicché un osservatore poteva intercettare movimenti di truppe a fondo-valle senza essere visto, essendo la vista della torre coperta dalla vegetazione.
Tipo di costruzione
L’edificio, costruito in pietra della Cesana, è costituito da due corpi fusi tra loro. Una torre più antica a sezione quadrata di circa 3 metri di lato, con funzione originaria esclusivamente di avvistamento, a cui, negli anni successivi, è stata aggiunto un corpo più grande sul lato nord, in cui potevano trovare alloggio un manipolo di soldati e un piccolo numero di cavalli.
Restauro
Renato Cuppini aveva acquistato l’immobile nel 1974. All’epoca l’edificio era sostanzialmente integro, ma aveva subito, nel corso dei secoli, alcune evidenti alterazioni delle aperture e presentava un tetto a uno spiovente, evidentemente ribassato rispetto all’originale che, stando ai modelli architettonici di analoghe torri della zona, doveva essere a due spioventi. Cuppini ha provveduto a un restauro filologico che ha restituito l’edificio alle sue forme originali.
In particolare, è stato chiusa l’apertura d’ingresso sulla parte nord, evidentemente aperta in epoca recente, ed è stato ristabilito l’ingresso originale al primo piano, creando una scala esterna, distaccata dall’edificio, per permettere l’accesso. Infatti, non c’era traccia di scala che ne permettesse il raggiungimento, e probabilmente, in origine, l’accesso all’edificio avveniva attraverso una scala a pioli che poi veniva ritirata per motivi di sicurezza, trattandosi di architettura militare.
testo di Riccardo Cuppini
La torre negli anni ’70 prima del restauro
La torre dopo il restauro del Prof. Renato Cuppini
CASE – TORRI – COLOMBAIE, Itinerari attraverso l’architettura rurale delle Marche.
GIANNI VOLPE
- Foto prima del restauro tratte dal libro di Gianni Volpe
- Foto dopo il restauro: gentilmente concesse dal Prof. Riccardo Cuppini